Regole di progettazione ipertestuale
- Maggio 03, 2011
- by
- Donatantonio
Lo spazio grafico-visivo dell’ipertesto.
L’architettura logica dell’ipertesto, nelle diverse possibili forme descritte nell’articolo precedente, trova un suo luogo di rappresentazione nella pagina elettronica, uno spazio visivo che pur mantenendo la tendenza all’integrazione di regole e forme della pagina del testo cartaceo, ne introduce di nuove legate alle caratteristiche e alle potenzialità specifiche del nuovo media.
E’ importante definire gli elementi che compongono la pagina grafica di un ipertesto e gli effetti prodotti dal loro uso.
Lo spazio di presentazione è rappresentato dalla pagina così come viene visualizzata sul monitor; su questo sfondo si dispongono poi i diversi elementi informativi che la compongono. Già per lo stesso sfondo assumono rilevanza semantica alcune scelte relative al colore utilizzato o sulla simulazione di superfici reali (texture).
Altri elementi grafici che compongono una pagina possono essere linee, forme e oggetti iconici; inoltre a sua volta la pagina può essere suddivisa in più frame ognuno dei quali contiene a sua volta oggetti grafici.
I criteri che guidano queste scelte progettuali riguardano in particolare il peso visivo che assumono i diversi elementi in gioco, le linee di forza visiva che essi generano, i rapporti di equilibrio o di contrasto tra sfondo e figure che si possono trasmettere e più in generale i nuovi significati che si aggiungono con tecniche evocative.
Nell’analisi di dimensione visiva e grafica dell’ipertesto rimane comunque centrale il ruolo giocato dal testo alfabetico attraverso lo spazio che occupa nell’impaginazione.
Lo spazio interattivo dell’ipertesto.
Lo spazio interattivo rappresenta la dimensione funzionale dell’ambiente ipertestuale grazie alla quale il lettore sceglie le diverse possibili modalità di uso dell’ambiente, in definitiva costruisce strategie di lettura, le più vicine alle sue esigenze immediate, al suo stile di consultazione e di apprendimento.
La conoscenza delle forme in cui il dialogo comunicativo si realizza in ambiente ipertestuale consente agli autori e ai progettisti di predisporre i dispositivi di iterazione più idonei che integrano e nello stesso tempo si differenziano da quelli al quale il lettore è abituato nell’uso di altri media.
In questa categoria di strutture si possono riconoscere strumenti di navigazione, di orientamento e di ricerca. Inoltre i browser implementano funzioni standard come cronologia, backtracking e forward che espandono lo spazio interattivo degli ipertesti e forniscono funzioni di aiuto alla navigazione.
I rischi dell’ipertesto: il disorientamento.
La possibilità di lettura multilineare e plurima offerta dagli ipertesti (in particolare dagli ipertesti con struttura a rete) comporta da parte del lettore il rischio di perdersi.
Con il nome di disorientamento spaziale si intende appunto il fenomeno di perdita del controllo del territorio ipertestuale che può interessare il lettore di fronte alla fitta rete di nodi e legami che compone l’ipertesto.
Nella fase di progettazione di un ipertesto va tenuto in grande considerazione questo aspetto e vanno realizzati i cosiddetti punti di riferimento per favorire un “ripristino” della linea di navigazione scelta dal lettore.
Una serie di strumenti (interni all’ipertesto o piuttosto integrati nel browser o più in generale nel visualizzatore) cercano di porre rimedio all’effetto di disorientamento mediante:
– mappe del sito, anche con funzione di indice;
– tasti di navigazione;
– l’uso della grafica per distinguere links interni ed esterni;
– la visualizzazione della lista delle pagine visitate;
– visite guidate all’ipertesto;
– motori di ricerca per parole chiave;
– una funzione segnalibro.
Sarà compito del progettista dell’ipertesto fornire questi strumenti in maniera opportuna.
Di conseguenza la maggior parte dei siti che si rispettino mettono a disposizione degli utenti menu, link rapidi, mappe del sito e motore di ricerca interno.
Realizzazione di un ipertesto.
Nello sviluppo di un ipertesto è necessario porre particolare attenzione alla fase di progettazione.
Lo sviluppatore deve pensare ad una struttura che sia allo stesso tempo aperta e flessibile ma non caotica. Ciascun nodo deve uniformarsi agli altri dal punto di vista visivo e le informazioni devo essere strutturate in blocchi abbastanza brevi e di facile lettura.
E’ controproducente infatti realizzare pagine molto lunghe, con tante informazioni e contenuti; il lettore dinnanzi a queste pagine sarà portato ad abbandonare la lettura non riuscendo a districarsi tra le diverse informazioni di suo interesse.
Inoltre i nodi di informazione devono essere uniti da una loro tematica, evitando quindi “salti” da un argomento all’altro senza che tra questi ci sia un collegamento logico.
Le connessioni tra i nodi devono di conseguenza seguire dei fili logici e al contempo stimolare il lettore ad approfondire particolari argomenti.
A tal proposito è giusto sottolineare che gli oggetti multimediali vanno utilizzati senza abusarne o comunque in modo funzionale ed equilibrato onde evitare fenomeni di disorientamento.
In fine è buona abitudine in fase di progettazione predisporre strumenti che facilitano la navigazione dell’ipertesto.
Quindi in fase di progettazione bisogna:
– scegliere l’argomento da trattare;
– articolare le tematiche dell’argomento scelto;
– definire una mappa di navigazione.
Nella fase di realizzazione bisogna:
– scrivere il contenuto dei nodi di testo;
– definire i legami (link) tra i vari nodi.
Infine nella fase di test bisogna:
– controllare che i legami siano rispondenti ai percorsi logici;
– controllare che non ci sia possibilità di disorientamento;
– verificare la corretta impaginazione delle informazioni.
Lo sviluppo di una argomentazione.
L’operazione della tematizzazione e della sua organizzazione in sottoinsiemi di interesse è di fondamentale importanza e richiede una selezione ben definita e coerente con l’argomento generale che verrà presentato nell’ipertesto.
Si può immaginare una corrispondenza tra gli argomenti scelti e le unità di contenuto da preparare. Ad ogni tema corrisponderà un nodo informativo o un gruppo di nodi che svilupperanno le sotto-tematizzazioni.
In questo modo si eviterà la scelta di temi troppo ampi, che difficilmente potrebbero essere sviluppati in modo efficace evitando il vincolo della pagina sullo schermo.
Un corretto lavoro di articolazione tematica può restituire ai progettisti una prima visione d’insieme già abbastanza chiara e definita delle aree di contenuto da sviluppare e ne prefigura una prima possibile segmentazione negli spazi rappresentativi dei nodi e delle pagine del nostro ipertesto.
Tale visione grafica dell’architettura dei contenuti in via di costruzione è anche una prima visione d’insieme dei percorsi che l’autore intende offrire al lettore. Costruendo in questo modo la mappa dell’ipertesto si adotta una strategia cognitiva di organizzazione dei contenuti che si chiama top-down (dall’alto verso il basso), che si muove dalla struttura generale ai singoli elementi che la compongono.